Arte e Religione

Fra mare e montagna, santuari, eremi, musei, castelli, borghi, necropoli, antiche chiese romaniche… non c’è che l’imbarazzo della scelta:
  • Il Santuario di San Gabriele, nel comune di Isola del Gran Sasso d’Italia, é il luogo sacro più conosciuto d’Abruzzo, visitato ogni anno da tre milioni di fedeli.
  • Gli eremi di Celestino tra le rocce del Morrone (San Pietro Celestino è uno tra i santi più venerati d’Abruzzo).
  • Il Museo Civico Etnografico ed il Museo Capitolare di Atri.
  • Il Museo Nazionale Archeologico di Campli.
  • Il Museo Civico- Circuito Culturale di Castel del Monte.
  • Il Museo della Ceramica e la Raccolta Internazionale d’Arte Contemporanea di Castelli.
  • Il Museo storico delle Armi e delle Mappe della Fortezza di Civitella del Tronto.
  • Il Museo della Civiltà Contadina in Val Vibrata a Controguerra.
  • Il Museo delle Tradizioni Popolari a Fano Adriano.
  • Il Museo d’Arte Moderna dello Splendore, la Pinacoteca Comunale Vincenzo Bindi, il Parco Archeologico di Bivio Belloccio, la Cappella dei Bartolomei, il Museo Archeologico “Il Bianco”, la Casa Museo di Gaetano Braga a Giulianova.
  • Il Museo Stauros di Arte Sacra Contemporanea ad Isola del Gran Sasso d’Italia.
  • Il Museo di scienze Naturali ed Umane di San Giuliano e Museo Nazionale d’Abruzzo a L’Aquila.
  • Il Museo Archeologico e Pinacoteca Civica di Teramo.
  • Il Museo delle Tradizioni Artigiane a Tossicia.
  • Civica Raccolta d’Arte e Museo della Cultura Materiale a Roseto degli Abruzzi.
  • Nel centro di Lanciano il Santuario del Miracolo Eucaristico.
  • A Manoppello il Santuario del Volto Santo.
  • Ad Ortona il Santuario di San Tommaso.
Per un viaggio nell’antico Abruzzo è d’obbligo visitare:
  • Alba Fucens che ospita i resti della più importante città romana d’Abruzzo.
  • Amiternum città dei Sabini con il suo imponente anfiteatro.
  • La cripta della cattedrale di Santa Maria Assunta.
  • Il museo Capitolare e le chiese Trecentesche di San Domenico e Sant’Agostino ad Atri.
  • La Piana di Campovalano e la Chiesa di San Pietro, le Chiese Trecentesche di San Francesco, Santa Maria in Platea e la Scala Santa a Campli.
  • I resti del teatro e dell’Anfiteatro Romano nel centro storico dell’antica Interamnia Pretuzia, la Cattedrale di San Berardo e le chiese di San Francesco, Sant’Agostino e Madonna delle Grazie a Teramo.
  • La Chiesa di Santa Maria Assunta e San Franco ad Assergi.
  • La Chiesa Medievale di San Nicola e San Francesco a Rocca di Calascio.
  • Santa Maria del Monte a Campo Imperatore.
  • Tra i campi della Valle del Mavone la Chiesa Romanica di Santa Maria di Ronzano a Castel Castagna.
  • La parrocchiale Santa Maria la Nova a Cellino Attanasio.
  • La Chiesa di Santa Maria e il Duomo di San Flaviano a Giulianova.
  • La Parrocchiale di San Massimo, La Cappella di San Sebastiano e la Chiesa Romanica di San Giovanni ad Insulam ad Isola del Gran Sasso d’Italia.
  • La Fontana delle 99 cannelle, Santa Maria di Collemaggio a L’Aquila.
  • Chiesa Campestre di San Martino a Nereto.
  • La Chiesa Romanica di Santa Maria di Propezzano e quella di San Clemente a Vomano a Notaresco.
  • Il Castello di Santo Stefano di Sessanio, la Chiesa di Sant’Antonio Abate a Tossicia.
  • La Parrocchiale di Santa Maria a Bellante.

Il santuario di san Gabriele dell'Addolorata

Santuario di san Gabriele dell'Addolorata Il santuario di san Gabriele dell'Addolorata, ai piedi del Gran Sasso, in provincia di Teramo, è tra i più conosciuti in Italia e in Europa. Una recente classifica lo colloca tra i primi quindici santuari più frequentati del mondo.
Due milioni di pellegrini vi arrivano ogni anno per pregare sulla tomba del giovane studente passionista San Gabriele dell'Addolorata. La sua fama non conosce confini.
Sono almeno un migliaio le chiese a lui dedicate nei vari continenti. Un casello autostradale, ponti, viadotti, piazze, parcheggi, strade, scuole, ospedali portano il suo nome. Migliaia di persone nel mondo si chiamano Gabriele o Gabriella in suo onore. Un santo che attira ogni anno milioni di pellegrini, affascinati dalla sua vita e richiamati dai numerosi miracoli che Dio continua ad operare per sua intercessione.
Il santuario dedicato al giovane santo è divenuto, in questi ultimi decenni, uno dei fenomeni più singolari della religiosità popolare nell'Italia di fine millennio. La fama del santo dei miracoli si basa su una ininterrotta serie di fatti soprannaturali, testimoniati da migliaia di ex voto donati al santuario.
L'aspetto che più colpisce chi arriva al santuario è la massiccia presenza dei giovani. San Gabriele è innanzitutto il santo dei giovani. Sono centinaia di migliaia i giovani che vanno da lui ogni anno per una sosta di preghiera. Ogni anno, ai primi di marzo, migliaia di studenti delle scuole medie superiori dell'Abruzzo e delle Marche arrivano al santuario per una giornata di spiritualità a "cento giorni dagli esami di maturità".

La fortezza di Civitella del Tronto

La fortezza di Civitella del Tronto è una delle più imponenti opere di ingegneria militare mai realizzate sul suolo italiano.
Si estende sulla sommità di una cresta rocciosa per una lunghezza di 500 metri circa; una larghezza media di 45 e con una superficie complessiva di 25.000 mq.
Civitella del Tronto (TE)Già intorno all’anno mille documenti ci parlano di un castello presente nella parte più alta del colle, anche se assume vera consistenza durante il periodo Svevo e poi sotto la dominazione della casa D’Angiò, in quanto la vicinanza dal confine tra il Regno di Napoli e il nascente Stato Pontificio gli conferiva una importantissima posizione strategica.
Le prime notizie certe della fortificazione risalgono al 1255, quando gli Ascolani espugnarono il castello, facente parte sicuramente dei sistemi difensivi del confine appenninico della Val Vibrata. Successivamente ha subito modifiche e ampliamenti sino ad ottenere l'attuale sistemazione spagnola compiuta a partire del XVI secolo.


Siti interessanti

Foto da Flickr

www.flickr.com

Il Guerriero di Capestrano


Il Guerriero di Capestrano

La famosa statua del Guerriero rinvenuta a Capestrano (in provincia dell'Aquila), conservata oggi nel Museo archeologico nazionale di Chieti, si caratterizza per la semplificazione geometrica delle forme e le dimensioni monumentali (è alta 209 cm).

La scultura, in pietra calcarea, risale al VII-VI secolo a.C. ed era posta probabilmente su una tomba: raffigura un guerriero dell'antico popolo italico dei Piceni in tenuta da parata, con elmo-copricapo, spada, protezioni corazzate leggere sul petto e sulla schiena.

Il guerriero per l'originalità e per la bellezza delle sue forme, è divenuto di fatto, il simbolo più rappresentativo della Regione Abruzzo.